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Ragadi

La ragade anale è una ulcerazione che si verifica nel canale anale, ossia nel piccolo tratto compreso tra l'intestino e la pelle. La sua insorgenza è legata al passaggio di feci dure che determinano una lacerazione della mucosa. Tuttavia tale evenienza, estremamente frequente, non determina normalmente una malattia, in quanto la lacerazione rapidamente guarisce. Perché tale guarigione avvenga è indispensabile il normale rilasciamento del muscolo sfintere interno, ossia di quella parte dei muscoli posti intorno all'ano per assicurare la continenza che non viene comandata dalla volontà bensì dal sistema nervoso vegetativo che è involontario. Se invece è presente un ipertono, ossia la forte contrazione con mancato rilasciamento dello sfintere interno, la lacerazione non guarisce e si forma la ragade.
La sintomatologia è caratteristica:  compare dolore dopo la defecazione e permane per alcune ore. Il dolore è quasi sempre molto forte. Può essere presente anche un modesto sanguinamento.
La ragade può andare incontro a guarigione spontanea, ma se questa non avviene entro poche settimane la malattia si cronicizza.
Il decorso della malattia è caratterizzato dall'alternarsi di periodi di riacutizzazione e di periodi di remissione.
La terapia sintomatica è rappresentata dall'uso di pomate che contengono anestetici e farmaci che rilassano la muscolatura contratta e di analgesici.
In genere quando i periodi di acuzie, con la presenza di forte dolore mal dominabile, diventano troppo lunghi, il paziente decide di sottoporsi ad un trattamento definitivo.
Poiche l'ipertono sfinteriale è determinato da una dissinergia dei due sistemi (simpatico e parasimpatico) che normalmente devono funzionare armonicamente poiché determinano azioni opposte, e questo malfunzionamento è tipicamente causato dallo stress (i pazienti affetti da ragade anale sono quasi sempre soggetti ansiosi) in molti casi è risolutiva la terapia di ottimizzazione neuro psico fisica (REAC terapia)vedi
Se però sono presenti lesioni croniche, che non possono comunque guarire con l'ausilio di una terapia conservativa, l'intervento chirurgico si rende indispensabile.
L'intervento chirurgico da noi messo a punto e praticato si chiama SFINTEROTOMIA INTERNA CALIBRATA.
Esso consiste nella sezione di una parte delle fibre del muscolo sfintere interno contratto; poiché l'intervento tradizionalmente praticato può determinare incontinenza (ossia diminuita capacità di trattenere volontariamente l'emissione di feci o gas intestinale), la nostra tecnica prevede la sezione del muscolo solo fino ad un punto preciso (corrispondente al margine superiore della ragade): in questo modo non si può avere incontinenza.
L'anestesia è locale, praticata con quantità ridottissime (tubofiale per odontoiatria) di anestetico. Vengono utilizzati microstrumenti opportunamente messi a punto.
L'intervento viene praticato ambulatoriamente, dura 5 - 10 minuti, non è doloroso e permette la ripresa immediata di tutte le attività.Non sono nessarie medicazioni nè controlli.

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